Negli ultimi anni i colossi della tecnologia hanno investito moltissimo nel settore dell’eHealth (salute digitale), da Apple a Google passando per Amazon, la spesa in questo settore è in continuo aumento, poiché il consumatore è sempre più attratto dagli sviluppi tecnologici in ambito sanitario: lo scorso anno i download di app mediche sono arrivati a 400 milioni (15% in più rispetto al 2016) sempre più consumatori sfruttano i propri device per tenere sotto controllo il proprio stato di salute, i battiti cardiaci e quanto tempo si è stati seduti nel corso della giornata.

Il cellulare, lo smart watch e l’ealth tracker sono solo alcuni dei nuovi dispositivi, apparsi sul mercato negli ultimi anni, in grado di monitorare le nostre condizioni fisiche.

Wearables (dispositivi indossabili) di ogni marchio stanno invadendo il mercato tecnologico: sono oggetti in grado di rilevare i nostri parametri biometrici e di effettuare una chiamata di emergenza se, ad esempio, perdessimo i sensi; ma non solo: ci sono dispositivi in grado di effettuare un elettrocardiogramma in 30 secondi e si parla di sperimentazioni su innovativi metodi per la cura del paziente che eviterebbero di andare in ospedale per alcune cure.

Progressi tecnologici impensabili fino a qualche tempo fa che però rendono di “vitale” importanza la tutela dei nostri dati con un utilizzo sempre più consapevole e responsabile sia da parte degli operatori del mercato sia da parte del consumatore.