Ultimamente sentiamo spesso pronunciare queste due parole riguardanti il cibo ma vediamo nello specifico a cosa fanno riferimento.

È molto diffusa l’idea che esistano cibi che possono essere mangiati tranquillamente e altri che invece debbano essere guardati con diffidenza e definiti come “spazzatura”. I cibi che vengono cucinati in casa o prodotti in modo artigianale sono considerati salutari e da consumare con tranquillità.

Alla categoria denigrata sono associati prevalentemente cibi e bevande industriali, accusati di essere “ipercalorici”, ricchi di sale e imbottiti di sostanze chimiche, ma anche i cibi e le bevande serviti nei “fast food”.

I nuovi alimenti industriali, come i “surrogati” vegetali degli alimenti di origine animale (bevande alla soia, avena, riso, ecc.) oppure gli hamburger, gli straccetti, le bistecche vegetariane sono invece visti con una certa simpatia. Anche gli alimenti industriali “senza” qualche cosa sembrano godere della fiducia dei cittadini.

Sono etichettati come cibi “processati” quelli costituiti da un numero d’ingredienti superiori a cinque; sono in molti a ritenere i cibi “ultraprocessati” poco salutari o addirittura pericolosi. Leggendo le etichette dei cibi industriali possiamo vedere che quasi tutti sono costituiti da un numero d’ingredienti superiori a cinque.

La lista è infatti piuttosto nutrita e va dai tanti prodotti da forno (merendine, snacks, panettoni, ecc.) alle bevande analcoliche, da alcuni yogurt agli alimenti di base vegetale chiamati come i corrispondenti di origine animale (bevande alla soia o hamburger vegetali). A proposito di quest’ultima categoria, sono in molti a credere che si tratti di alimenti basilari; basta però leggere le etichette per rendersi conto che si tratta di capolavori d’ingegneria alimentare in cui la chimica ricopre un ruolo importante.

Anche se si può stentare a crederlo una bistecca “vegetale” è un cibo ultraprocessato a differenza della bistecca di carne che è un alimento di base.

Gli alimenti artigianali oppure elaborati nelle cucine domestiche e/o dei ristoranti non sono presi in considerazione.

Nonostante questo, gli ingredienti usati sono spesso superiori a cinque. Una semplice pasta aglio, olio e peperoncino oltre a questi ingredienti può contenere sale, pomodoro, prezzemolo e formaggio grattugiato.

In conclusione, è necessario che tutto ciò che si mangia sia in giuste quantità per evitare effetti indesiderati.